Ci siamo stati. E abbiamo sentito una grande energia. Tutta la città ha partecipato con mostre, eventi ed installazioni temporanee, in un clima di grande fermento
Si è conclusa da poco a New York la trentesima edizione della fiera ICFF, un appuntamento in costante crescita negli ultimi anni, che offre ai professionisti americani uno sguardo sulle ultime tendenze e proposte in tema di design. Appuntamento al quale partecipa tutta la città, che risponde alla call di New York City X Design con mostre, eventi ed installazioni temporanee, in un clima di fermento e grande energia. Noi eravamo lì, e quell’energia l’abbiamo sentita tutta!
Da qualche anno in fase di espansione, ICFF ha visto in questa ultima edizione la partecipazione di un numero più elevato di espositori, provenienti da tutto il mondo e sempre più interessati al mercato americano. Piccole e grandi realtà, una accanto all’altra, in una esposizione ‘orizzontale’ che offre spazio a tutti. È facile qui scoprire nuovi talenti, di giovanissimi designer che hanno già fondato il loro brand, e che hanno scelto New York per il loro debutto sul mercato americano. Ma anche di aziende meno giovani che sono perlopiù sconosciute in Europa. Molti di questi talenti, dalle giovani start up ai brand più noti, appartengono molto spesso al mondo dell’illuminazione: da Juniper e AlexAllen con sede a Brooklyn, a Pelle con studio nel Flatiron district di Manhattan, ai canadesi di Larose Guyon con sede a Montreal.
Ancora più ampio e qualificato anche il pubblico dei visitatori, in particolare di Architetti e interior designer, che non rinunciano a fare scouting di nuove soluzioni per i loro progetti.
E poi ci sono gli eventi off-site.
Da Sight Unseen (a cura di Monica Khemsurov e Jill Singer, fondatrici nel 2009 dell’omonimo magazine online), con una interessante selezione di 28 giovani designer, tra nuovi e noti talenti, allestita come una galleria.
Alla mostra tutta al femminile di Egg collective, lo studio guidato dalle tre designer Stephanie Beamer, Crystal Ellis e Hillary Petrie, con i loro nuovi lavori insieme ad una selezione di pezzi unici storici e contemporanei di 20 artiste donne.
Fino allo straordinario spazio di Apparatus, brand di illuminazione fondato nel 2012 da Gabriel Hendifar e Jeremy Anderson, che da start-up è diventato in pochissimi anni uno dei brand più famosi del paese. Ispirato dal principio modernista dell’opera d’arte totale, Apparatus esplora il rapporto tra luce e oggetti in ambienti immersivi. Assolutamente da non perdere una visita nella loro sede, un suggestivo spazio all’interno di uno storico edificio di New York, che accoglie laboratorio, uffici e galleria.
Diventate sinonimo di lusso e design, Greene Street e Madison Avenue sono le strade di Manhattan che ospitano gli showroom più interessanti, molti dei quali di brand italiani. Boffi, di casa nella Grande Mela dal 1999, ha inaugurato quest’anno un nuovo spazio espositivo per De Padova, in un loft al terzo piano di un antico edificio di Greene Street, nel cuore del Soho Design District. Qui si può fare un vero e proprio tour, alla scoperta degli ultimi allestimenti di Moroso, Artemide, Flou, Valcucine, Cassina, Poltrona Frau, Flos e tantissimi altri. Salendo verso Madison Avenue, il tour prosegue con i flagship stores di Poliform, Minotti, B&B Italia, Roche Bobois ed il nuovissimo spazio di Molteni Dada disegnato da Vincent Van Duysen.